Tenerife, sull’isola dell’eterna primavera.

Eccoci… Ci siamo presi un pò di tempo! Ci siamo sposati!!! Ve lo diciamo così… con il racconto del nostro viaggio di nozze. A dir il vero un piccolo momento per noi e soprattutto per staccare dopo l’organizzazione del matrimonio.

Pronti, partenza, Via… destinazione Tenerife, l’isola dell’eterna primavera.

Effettivamente è proprio così, è l’isola dove si può stare sempre in bermuda e t-shirt, il clima è ottimo, anche se ci sono differenze fra nord e sud dell’isola. A nord il clima è più imprevedibile e capita anche la pioggia, a sud invece è per lo più costante.

L’isola non è grandissima, ma vi consigliamo sicuramente di prendere un auto a noleggio in aeroporto, Cicar per noi è stata il top. Prezzi giusti con tutte le assicurazioni del caso, praticamente dovete fare solo il pieno, ma da queste parti non è neanche la nota dolete, la benzina cosa 1€ centesimo più centesimo meno.

Appena atterrati e noleggiato l’auto impostato il navigatore per Costa Adeje e la scoperta dell’isola può cominciare. Fuori dai centri turistici l’isola sembra abbandonata, insomma si vede che è di formazione vulcanica, ma ha il suo fascino.

Posati bagagli e fatto il check-in una passeggiata è d’obbligo su un lungomare, quello di Costa Adeje, completamente pedonale dove poter passeggiare per km ed ammirare l’Oceano Atlantico e indimenticabili tramonti.

Spiagge e Mare

Certo, qui si viene per il mare tutto l’anno, ma non aspettatevi le spiagge dell’Elba o addirittura il Salento. L’Oceano non è da meno un tantino freddo ma le spiagge che abbiamo frequentato Playa del Duque e Playa de las Teresitas non sono affatto male.

Playa del Duque è Bandiera Blu, quindi ha tutte le carte in regola per la giornata perfetta in spiaggia. Si trova a Costa Adeje, zona caratterizzata da strutture alberghiere esclusive e di lusso, sabbia chiara, dotata di docce e di una bella litoranea pedonale dove sono presenti ristoranti vista Oceano. Se siete in auto nessun problema, c’è possibilità di parcheggiare nei dintorni, a pagamento quelli sotterranei, gli altri gratis.

Playa de Las Teresitas (nei pressi di Santa Cruz) è davvero particolare, sembra di essere nel deserto, di colore dorato e molto ampia. Qui facilmente si trova riparo sotto le bellissime palme presenti, per il resto tranquilla. Non ci sono ristoranti, ma chioschetti dove poter prendere bevande e mangiare qualcosa.

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Santa Cruz, la capitale

Una città cosmopolita e con un immenso via vai. Vi consigliamo di partire dalla grande Plaza de Espana nei pressi del porto, di qui ci si immerge nella parte più interessante di Santa Cruz tra ramblas, viali alberati, piazze e giardini. Tra questi troverete monumenti che raccontano la vita vissuta della città, a partire dalla Chiesa de la Concepción (XVI secolo) simbolo cattolico della città, fino all’auditorium con il suo forte impatto moderno. Insomma lasciatevi trasportare dal via vai, perdetevi fra vicoli e viali e gustate qualcosa di tipico nei tanti ristorantini e bar. Naturalmente non dimenticate di prendere una mappa al punto informazioni proprio in Plaza de Espana. Dopo tutta sta camminata ci vuole un pò di relax a playa de las Teresitas poco distante da Santa Cruz, ed un passaggio al mirador de las Teresitas per ammirare il panorama.

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Los Gigantes e Faro de teno

Una giornata per girovagare è d’obbligo e Los Gigantes meritano una capatina, sono delle scogliere a picco sul mare, alcune raggiungono gli 800 metri d’altezza e si estendono fino a Punta de Teno, il nostro vero obbiettivo. Sulla mappa sembra a due passi, ma la strada non è proprio di quelle agevoli, soprattutto nell’ultimo tratto, dove sembra incollata alla roccia vulcanica e si attraversano gallerie non illuminate e danno l’impressione di non essere ultimate. Poi alla fine eccolo lì, il Faro de Teno, solo sull’ultimo sperone di roccia con i suoi colori rosso e bianco a contrasto della roccia vulcanica. Parcheggiate in zona dove potete e con una breve passeggiata si arriva al faro, anche se chiuso poichè è proprietà privata. Ci siamo stati un pò, abbiamo scattato diverse foto, e dev’essere veramente bello al tramonto, ma pensando alla strada per rientrare abbandoniamo l’idea. Pazienza!

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El Teide

Lui è un pò Tenerife, il simbolo, la “casa del guayota” come lo chiamano da queste parti, infatti la leggenda narra che Guayota rapì Magec (il Sole) portandolo all’interno del Teide. Questo portò oscurità sull’isola di Tenerife costringendo gli abitanti (Guanci) ad invocare l’aiuto di Achaman, che liberò il Sole e pose un tappo (Pan de Azucar) sul cucuzzolo della montagna intrappolando Guayota.

Tralasciando la leggenda el Teide è una tappa obbligatoria per chi visita l’isola, è come andare a Firenze e non passare su Ponte Vecchio… i suoi 3718 metri vi faranno passare dai 25/28 gradi delle spiagge allo 0. Si, avete capito bene, bisogna coprirsi e l’aria è davvero pungente. A dir il vero si sente anche la mancanza di ossigeno!!!

Se avete deciso di far visita a sua maestà il Teide dovete sapere che conviene prenotare la funivia con qualche giorno d’anticipo attraverso il sito, dove troverete anche altre informazioni utili come meteo e se la stessa è attiva o meno. Infatti a noi ci hanno rinviato la giornata prevista per le condizioni meteo non favorevoli, poteva mancare?

Arrivare quassù significa anche attraversare il Parco Nazionale del Teide, dove si alternano colate laviche a boschi di conifera e immancabili scorci e paesaggi suggestivi vista Oceano Atlantico e Pico del Teide. Una volta arrivati alla Teleferica, quota 2356 metri, un pò di attesa e poi su sino alla Rambleta quota 3555 metri, proprio ai piedi del Teide. Se il meteo è buono e non ci sono nuvole si possono osservare tutte le Isole Canarie.

[ngg src=”galleries” ids=”13″ display=”basic_thumbnail”]Il tempo qui a Tenerife è volato davvero in fretta, fra un tuffo in Oceano e esplorazione dell’Isola è già tempo di rientrare in Italia, partiti dall’aeroporto Reina Sofia (sud dell’Isola) in pantaloncini e arrivati a Milano con pioggia, bienvenido a italia!

Alla prossima, buon viaggio!

Manuela & Luigi