Viaggiare è anche scoprire piccoli tesori nascosti e lontani dalle grandi attrazioni, eccoci al Mulinaccio di Scandicci in provincia di Firenze, si tratta di un’opera idraulica della metà del Seicento.
La vita del mulino è stata breve, poco meno di un secolo, infatti secondo gli archivi del comune di Scandicci l’attività è terminata nel 1736 forse per l’avvento di una rivoluzione industriale che ha cambiato i metodi di macinazione.
Cosa vedere in Toscana: immerso nel bosco il Mulinaccio di Scandicci a due passi da Firenze.
Oggi non restano che ruderi e una natura che ha colonizzato l’intera struttura alternando colori vivaci a quelli autunnali, ma forse è proprio questo che colpisce e che spinge diversi visitatori in questo fantastico luogo.
La storia del Mulinaccio di Scandicci è legata alla costruzione di uno sbarramento sul corso d’acqua borro del masseto, che scorre ancora tra i ruderi formando cascate e ruscelli, dalla famiglia Galli. Lo scopo iniziale era creare una diga per l’approvvigionamento di acqua per un vivaio, ma qualche decennio più tardi prende corpo l’idea di un mulino sfruttando la forza dell’acqua per muovere tre macine poste all’interno della struttura di tre livelli e una più a valle.
Arrivarci non è proprio facile se non si è esperti della zona, infatti noi ci abbiamo provato un paio di volte prima di arrivarci… :-P, il nostro consiglio è visitarlo in giornate primaverili e soprattutto che non ci sia stata pioggia nei giorni precedenti.
Il Mulinaccio di Scandicci è in località San Vincenzo a Torri, proseguite su Via del Lago e siate fiduciosi anche se la strada non promette granchè. Superato l’agriturismo e dopo una chicane trovate uno slargo, potete lasciar qui l’auto e proseguire nella strada sterrata a sinistra dopo poco si inizierà ad intravedere l’imponente struttura.
Bon Voyage!!!